Bilancio Squadre 2022: Equipo Kern Pharma
Una squadra giovane, con tanta voglia di crescere: così può essere descritta l’Equipo Kern Pharma del 2022. In effetti, la Professional spagnola è tra le formazioni con l’età media più bassa nel mondo del ciclismo (solo cinque corridori hanno più di 25 anni) e questa stagione è servita ai suoi giovani corridori per crescere e fare esperienza. Con solo due vittorie all’attivo, infatti, l’annata non può essere considerata di successo dal punto dei vista dei risultati, ma la partecipazione alla Vuelta a España è stato sicuramente un momento importante per tutta la formazione. Il 2022 deve essere quindi la base dalla quale partire per migliorarsi ed ambire a risultati più importanti.
TOP
Uno dei risultati più importanti della squadra in questa annata è stato sicuramente il successo di Roger Adrià nella seconda frazione della Route d’Occitanie, unica vittoria internazionale ottenuta dalla formazione iberica. Nel resto della stagione, il classe 1998 trova pochi altri piazzamenti, in particolare nella prima parte dell’anno, il più rilevante dei quali è sicuramente l’undicesimo posto ottenuto alla Clasica San Sebastian. A proposito di vittorie, l’altra è arrivata dal giovane Raul Garcia Pierna. Classe 2001, lo spagnolo ha vinto il titolo nazionale a cronometro dimostrandosi un giovane di grande speranze all’interno della squadra. In ambito internazionale, poi, ha ottenuto alcuni piazzamenti alla Adriatica Ionica Race ed ha chiuso la diciannovesima tappa della Vuelta a España (quella vinta da Mads Pedersen a Talavera de la Reina) all’ottavo posto, mettendosi in mostra anche con qualche fuga nel GT spagnolo.
Sono tanti i giovani che si sono ben comportati nel resto della stagione, pur non ottenendo altri successi. In particolare, Francisco Galvan, che ha aperto la stagione con una top 10 alla Classica a la Comunitat Valenciana e un podio al GP La Marseillaise. Dopo aver esordito alla Liegi-Bastogne-Liegi, poi, è stato impiegato dal team soprattutto nelle brevi corse a tappe, prima di debuttare in un GT alla Vuelta, dove ha ottenuto come miglior risultato un undicesimo posto di tappa sul traguardo di Montilla. In una selezione piena di debuttanti (7 su 8 non avevano mai gareggiato in un GT), alla Vuelta c’era anche Vojtěch Řepa, classe 2000 e uno dei pochi stranieri all’interno di un team a forte impronta spagnola. Il ceco ha sfruttato questa seconda stagione all’interno del team per accumulare ulteriore esperienza, iniziando anche a ottenere qualche bel risultato, come il quinto posto nella generale del Giro di Slovenia.
Alla Vuelta non c’era invece Igor Arrieta, che è un classe 2002, ma che si è già messo in mostra più volte in questa stagione. A inizio anno è settimo nella Gran Camino, vincendo la classifica dei giovani, e al Tour of the Alps chiude in quarta posizione la tappa di Lienz, battuto solo da nomi di spessore del ciclismo. Alla Vuelta Asturias conquista nuovamente la classifica dei giovani e chiude sesto nella generale dopo il terzo posto nella frazione regina. Nel finale di stagione rallenta un attimo e anche al Tour de l’Avenir, dove l’età gli consente ancora di partecipare, non riesce a brillare, dovendosi anche ritirare nel corso della settima tappa. Da quel momento non riesce più a mettersi troppo in luce, ma per quello che aveva fatto vedere nella prima parte di anno il futuro sembra tutto dalla sua parte.
+++ Roger Adrià
++ Raul Garcia Pierna
+ Igor Arrieta
FLOP
La squadra contava soprattutto sull’esperienza di Hector Carretero, ma l’ex Movistar non sempre ha potuto rispondere presente. Il classe ’95, infatti, si presentava alla Vuelta come unico uomo ad aver corso i GT, trasformandosi di fatto in veterano del team nonostante sia ancora piuttosto giovane. Purtroppo le cose sono andate diversamente, perché il ventisettenne ha provato a resistere in fondo al gruppo nelle prime tappe, fino ad arrivare al ritiro al termine della decima frazione. La sua Vuelta e la sua intera stagione sono stati purtroppo condizionati dal long covid ed è per questo motivo che i risultati sono stati decisamente al di sotto delle aspettative.
Jose Felix Parra ha invece corse una Vuelta che potrebbe permettergli di mettere buone basi per i prossimi anni, ma non di rendere sufficiente la sua stagione. Il classe ’97, infatti, resiste per quel che può sulle grandi salite, cercando poi di salire del suo passo e non crollare del tutto, ma comunque la sua stagione è avara di piazzamenti con il quindicesimo posto al Mercan’Tour come miglior piazzamento. In 68 giorni di corsa, poi, sono state rare anche le volte in cui ha provato ad andare in fuga per mettere in mostra se stesso e il suo team.
Altri corridori che hanno poi fatto fatica in questo 2022 sono Ivan Moreno e Marti Marquez. Dal primo ci si aspettava un ulteriore step al termine del 2021, ma questo passo non è arrivato. L’ottavo posto al Giro dell’Appenino è un caso isolato in una stagione in cui non lo si vede mai davanti, tanto che il team decide di non rinnovargli il contratto e lui pensa seriamente al ritiro. In extremis, invece, riesce a trovare un accordo con la Global 6 e il prossimo anno continuerà a gareggiare, anche se scendendo a livello Continental. L’involuzione di Marquez, invece, era già cominciata l’anno scorso e nel 2022 la tendenza non si è invertita. La squadra l’ha portato anche in alcune corse di livello ProSeries come il Trofeo Laigueglia, il GP Larciano, il Giro di Turchia e il Giro di Slovenia, ma in nessuna di queste corse (e nemmeno in quelle minori) è riuscito a dare un contributo alla causa, né in prima persona, né al servizio dei compagni. Lui ha ancora due anni di contratto, ma dovrà cambiare presto rotta, perché a febbraio compirà 27 anni ed è quindi già sopra la media (bassissima) del team.
– Hector Carretero
— Jose Felix Parra
— Marti Marquez
Miglior Momento
Le vittorie stagionali sono due, ma è ovvio che per un formazione spagnola vincere i campionati nazionali ha sicuramente un sapore particolare. La prestazione di Raul Garcia Pierna nella cronometro di Maiorca resterà dunque per sempre nella storia del team, ancor di più perché ottenuta con un corridore giovane, che il team stesso ha portato al professionismo. La ciliegina sulla torta, poi, è che al secondo posto si è piazzato Oier Lazkano, un uomo della Movistar, unica WorldTour spagnola, che spesso attira, come ovvio che sia, tanti dei migliori talenti della nazione.
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